Per le donne in dolce attesa, sapere quali alimenti possono essere mangiati in gravidanza e quali, invece, devono essere evitati consente di nutrirsi con tranquillità seguendo una dieta salubre anche per il feto. Sono molti, per esempio, i dubbi che coinvolgono le mozzarelle in gravidanza, soprattutto perché si tratta di un formaggio fresco che non viene sottoposto ad alcun trattamento particolare per la sua conservazione.
L’importanza del latte pastorizzato
La mozzarella in gravidanza può essere mangiata senza problemi unicamente nel caso in cui sia stata realizzata con latte pastorizzato. Come noto, grazie alla pastorizzazione possono essere eliminati i batteri contenuti nei latticini, o – per essere più precisi – nel latte che poi sarà utilizzato per la produzione dei latticini. Il processo di pastorizzazione prevede un innalzamento della temperatura per alcuni secondi, e grazie ad esso vengono rimossi gli eventuali patogeni presenti. Non ci sono differenze tra le mozzarelle di latte vaccino, le mozzarelle di latte di capra e le mozzarelle di bufala in gravidanza: in tutti e tre i casi non si può prescindere dalla pastorizzazione.
Il latte crudo, se non viene sottoposto a specifici trattamenti di sanificazione di carattere termico, si caratterizza per alcuni rischi di contaminazione. Se è vero che tali rischi sono ridotti, visto che i produttori sono tenuti ad adottare degli accorgimenti igienici ad hoc e sono sottoposti a controlli frequenti, è altrettanto vero che non si possono considerare nulli. Dal punto di vista nutrizionale, il latte pastorizzato è migliore rispetto a quello bollito, in quanto mantiene una quantità più elevata di vitamine, e lo stesso vale sul piano organolettico.
La pastorizzazione
La pastorizzazione consiste in un processo di risanamento termico che permette di ridurre al minimo i pericoli che sono correlati alla presenza di lieviti, di funghi o di batteri in forma vegetativa: sono tutti microrganismi patogeni sensibili al calore. La pastorizzazione viene considerata bassa se la temperatura non supera i 65 gradi o alta se è compresa tra i 75 e gli 85 gradi. Nel caso in cui duri al massimo 20 secondi si parla di pastorizzazione HTST, acronimo di High Temperature Short Time. Quando fa la spesa, dunque, una donna incinta dovrebbe sempre assicurarsi di comprare formaggi e latticini – tra cui la mozzarella, appunto – che siano preparati solo con latte pastorizzato.
Per altro, a livello di gusto non si ravvisano particolari differenze tra le mozzarelle di latte non pastorizzato e quelle di latte pastorizzato. Le temperature di pastorizzazione, che oscillano tra i 70 e i 75 gradi, non permettono la formazione dei composti solforati che si ritrovano nel latte bollito o nel latte UHT, cioè quello a lunga conservazione. Ovviamente tutte le mozzarelle del supermercato provengono da latte pastorizzato: le eventuali accortezze che è necessario adottare, quindi, riguardano le circostanze in cui si fanno acquisti in fattoria o in agriturismo. Insomma, direttamente dal contadino.
Si la mozzarella in gravidanza può essere mangiata
La mozzarella, dunque, rientra nel novero dei formaggi che possono essere consumati in gravidanza, a differenza del gorgonzola e di tutti i suoi omologhi erborinati.
Quindi è consigliato a tutte le donne godersi un bel momento magari con una bella mozzarella fiordilatte.
Formaggi da evitare
Da evitare sono anche l’emmenthal, il groviera e i formaggi simili, che si preparano con il latte crudo e, quindi, non pastorizzato. Insomma, le donne che aspettano un bebè non hanno nulla da temere se decidono di gustare un’ottima caprese con pomodoro e mozzarella, ma anche una pizza, un’insalata di pasta, un sandwich o qualsiasi altro piatto che contenga questo alimento.