Il protidogramma, conosciuta anche come elettroforesi delle proteine, è un’analisi di laboratorio che viene eseguita con l’obiettivo di separare, identificare e classificare le proteine del siero.
Scopriamo nel dettaglio cosa sono le proteine del siero e perché viene effettuato questo tipo di esame da laboratorio.
Proteine del siero: quali sono e le loro caratteristiche
Per capire meglio cosa è il protidogramma, bisogna avere le idee chiare sulle caratteristiche delle proteine del siero. Ecco un elenco completo:
- albumina: questa è la proteina presente in quantità maggiore nel siero. Prodotta dal fegato, ha la funzione primaria di conservare i liquidi nell’organismo;
- alfa-1-globuline: questa classe di proteine del siero è fondamentale per il trasporto dei lipidi e degli ormoni;
- alfa-2-globuline: la funzione di queste proteine del siero è molto simile a quella delle alfa-1-globuline;
- beta-globuline: anche in questo caso, la funzione primaria della classe di proteine è quella del trasporto di sostanze. Un esempio tipico è quello della transferrina, proteina che, come dice il nome stesso, ha il compito di trasportare il ferro;
- gamma-globuline: si tratta delle proteine più importanti del sangue, componenti degli anticorpi del nostro organismo e decisive per la sua protezione da infezioni e agenti patogeni.
Perché si esegue il protidogramma?
Dopo aver visto, seppur a grandi linee, cos’è il protidogramma parliamo dell’importante motivo per cui si esegue.
Il protidogramma è un esame di laboratorio che viene prescritto per effettuare dei controlli accurati sulla funzionalità del fegato.
Quindi per ottenere, analizzare e stimare una giusta e chiara situazione del proprio fegato viene fatto solitamente eseguire questo tipo di esame.
In cosa consiste l’analisi del protidogramma? Vediamo come si esegue.
Abbiamo spiegato perché si esegue il protidogramma quindi, ora, non resta che vederne come.
L’esame in questione prevede un semplice prelievo di sangue. Il paziente, al momento del prelievo, deve semplicemente essere a digiuno da almeno 12 ore.
Da specificare, invece, è che l’eventuale assunzione di farmaci non influenza in alcun modo l’esito delle analisi.
Tuttavia è consigliabile, in ogni caso, segnalarla al medico con cui si è in cura e che ha prescritto questo tipo di esame.
Come interpretare i risultati del protidogramma
Ovviamente non basta capire in cosa consiste l’analisi del protidogramma. Fondamentale è approfondire i risultati e avere le idee chiare su cosa possano voler dire.
Partiamo dai valori dell’albumina, che possono essere definiti normali se rientrano in una percentuale compresa tra il 59,1 e il 69,3. La quantità, invece, deve aggirarsi tra 3,70 e i 5,3 grammi per decilitro di sangue.
Se entrambi questi due riferimenti diminuiscono, significa che il fegato non sta svolgendo correttamente la sua funzione.
Per quanto riguarda le alfa-1-globuline, ricordiamo che un aumento della percentuale e della quantità indica un processo infiammatorio in corso.
Lo stesso vale se aumentano le alfa-2-globuline sia in percentuale, sia in quantità.
In caso di alterazione per eccesso dei valori della beta-globuline, invece, si parla quasi sempre di un processo di anemia in corso.
Per quel che concerne infine le gamma-globuline, ricordiamo che un aumento dei valori può indicare la presenza di un processo infiammatorio in corso, ma anche di malattie gravi come il mieloma multiplo, tumore maligno del sangue caratterizzato da una produzione eccessiva di anticorpi da parte dell’organismo.
Ovviamente, una volta ritirati i risultati, è sempre e soltanto la figura del medico a poterne effettuare una giusta, valida e corretta valutazione.
Sarà sempre ed esclusivamente il medico a fornire e a prescrivere, eventualmente, una cura adeguata.