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Piante medicinali A-D

AGLIO allium sativum

Pianta erbacea delle Giliacee, originaria dell’Asia centrale. Conosciuto già 5000 anni fa. Il maggior produttore è la Cina.

L’olio essenziale è usato come amebicida – antimicotico – antivirale – fluidificante sanguigno – espettorante – migliorante la microcircolazione.

Tuttavia è stato dimostrato che sono veramente attivi solo i bulbi d’aglio freschi schiacciati e alcune preparazioni a base di estratto in polvere contenente una quantità di allicina sufficiente (da 20 a 40 mg al giorno). L’azione anticancerosa sperimentata da Casparis con il succo fresco di aglio prima o dopo il trapianto di tessuti cancerogeni, inibisce lo sviluppo del neoplasma specie se prolungata nel tempo e soprattutto usato come preventivo. Dati epidemiologici dimostrano che il rischio di cancro gastrico, all’esofago e al colon è inversamente proporzionale al consumo di aglio, tanto è vero che questa patologia è rara in Cina, dove viene fatto abbondante uso di aglio nell’alimentazione.

L’aglio agisce anche come stimolante della bile.

Agisce anche contro il cancro alla prostata, soprattutto crudo a fettine.

In uno studio pilota su 10 pazienti malati di AIDS, l’estratto di aglio ha avuto effetti positivi sulla naturale capacità di difesa delle cellule, con effetti positivi sui disturbi associati all’AIDS, come diarrea, herpes ai genitali, candidosi e pansinusiti con febbre ricorrente.

ALCHECHENGI

Cresce nei boschi umidi e nelle siepi, fiorisce da maggio a luglio. I frutti, di odore appena accennato e sapore acidulo, sono raccolti e conservati nel loro involucro. A loro sono riconosciute proprietà diuretiche, depurative, antigottose, febbrifughe, lassative. Notevoli benefici sono stati ottenuti nei casi di ossaluria con tendenza alla formazione di calcoli vescicali e renali. Alcuni studi stanno sperimentando l’uso nel trattamento dell’epilessia e della malaria.

I frutti sono consumati crudi, conditi, confettati, canditi o preparati in confetture.

Infuso 5 g in 100 ml , 250-500 ml al dì come depurativo.

ALLORO Laurus nobilis

Piccolo albero alto anche fino a 10 m o arbusto sempreverde delle Lauracee, detto anche lauro. Nell’antichità simbolo di fama e gloria, da qui il titolo laurea. Assai noto per le sue foglie aromatiche. In primavera compaiono anche piccoli fiori. Le foglie, ricche di oli aromatici sono impiegate in cucina sia fresche che essiccate.

L’alloro possiede proprietà stimolanti degli enzimi della digestione, ha un’azione aperitiva.

Gli infusi di foglie di alloro (1 g in 100 ml di acqua) a dosi moderate, agiscono da stimolanti generali dell’organismo, purificano il tubo digerente, favoriscono l’eliminazione dei gas intestinali.

Per le estremità che sudano facilmente e sono stanche: una piccola manciata di foglie nell’acqua caldissima per un pediluvio. Una manciata di foglie di alloro nell’acqua calda del bagno ne fa un ottimo deodorante, stimolante.

E’ utile contro la caduta dei capelli e per contrastare le malattie fungine della pelle.

L’OLIO di alloro è un ottimo antisettico, antireumatico ed è consigliato in caso di: Eczemi – psoriasi – dermatiti – allergie da contatto determinate dall’uso di detergenti chimici – micosi – acne – pelle secca – pelli delicate ed eventuale arrossamenti.

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ALFA ALFA (Lucerne o Erba medica)

Pianta perenne delle Leguminose che si trova in zone temperate, utilizzata per l’alimentazione del bestiame, molto proteica, aspetto che ricorda il trifoglio.

Sorgente di clorofilla e carotene. Proprietà rimineralizzanti (contiene molto ferro e calcio), anticolesterolo (grazie ad un estrogeno vegetale), contiene vitamina K (antiemorragica) e vitamina C.

Usata anche per capelli e unghie fragili, in menopausa, osteoporosi, aumenta produzione del latte. Lieve diuretico. Il suo nome deriva dalla sua origine (Persia, antica Media).

ALOE BARBADENSIS MILLER

Abbiamo dedicato una intera pagina a questa fantastica pianta, l’aloe barbadensis miller.

ANETO

E’ utile contro le infiammazioni della bocca e le digestioni difficili, facilita l’eliminazione dei gas intestinali e la diuresi, attenua il singhiozzo e il vomito.

Idea: ottima la pasta condita con tonno, salvia e aneto, semplice e salutare.

ARNICA

L’arnica, in passato, è stata considerata una pianta dai poteri magici, dedicata al sole, soprattutto nei paesi nordici, che era capace di scacciare mostri e demoni e anche i brutti sogni. I suoi fiori vengono raccolti da giugno ad agosto e si fanno essiccare rapidamente all’ombra. Detta tabacco di montagna visto le proprietà di stimolare gli starnuti soprattutto delle radici.

Alla droga sono riconosciute proprietà antisettiche, tonico digestive, cardiovascolari, ipertensive, febbrifughe. L’uso interno deve essere riservato ai trattamenti medici, vista l’eventuale tossicità della pianta.

Per uso esterno invece, è molto usata e ben tollerata, si sfruttano le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antisettiche; notevoli risultati in caso di foruncolosi, punture di insetto, ematomi, traumi, stomatiti.

BASILICO

Pianta erbacea annuale originaria dell’India e coltivata comunemente in Europa. Il basilico è noto per il suo intenso profumo e l’ampio uso in cucina. Presenta fiori bianchi che sbocciano alla fine dell’estate. Questi devono però essere recisi per far proliferare la pianta e mantenere il suo aroma.

L’origine del nome sembra derivare da “basiliscus”, un drago mitologico che secondo la leggenda poteva uccidere con lo sguardo e da cui ci si poteva difendere grazie alla profumata piantina. Secondo altri deriverebbe dal greco “basilicòs”, che significa regale.

Oltre che in cucina le foglie possono essere usate per scopi terapeutici, come infuso grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, tonico-digestive e antisettiche.

Il basilico rafforza le difese immunitarie, ha un effetto calmante. Le foglie di basilico nell’acqua del bagno rilassano e allentano la tensione. Tonificano la pelle in modo naturale. Ricordarsi di mettere le erbe in un sacchetto di tela spessa per evitare di intasare gli scarichi!

Per i capelli, dopo lo shampoo si può usare un decotto naturale per mantenerli più lucidi. Si metta a bollire una manciata di foglie in acqua. Filtrare e distribuire in modo uniforme lungo tutta la chioma. Non risciacquare.

Per tenere lontane mosche e zanzare, il basilico è ottimo. Tenere un vaso sul balcone o vicino alle finestre. Anche strofinare il succo delle foglie sulla pelle sembrerebbe un ottimo repellente naturale.

Digestivo fai da te: Far macerare 40 gr di foglie fresche di basilico in 50 gr di alcool neutro a 96°, rimescolando frequentemente. Dopo 6 giorni filtrare il preparato e aggiungere circa 1 litro di buon vino bianco secco. Filtrare nuovamente e mettere il liquore al basilico in frigorifero. Da gustare fresco dopo pasti abbondanti. In passato veniva usato per liberarsi dall’emicrania, sfregando delle foglie fresche di basilico sulle tempie.

Per l’acidità di stomaco si può versare in un litro d’acqua calda, 4 foglie di basilico, un cucchiaio di camomilla e uno di menta. Far bollire per un paio di minuti e dopo aver filtrato, bere almeno 4 tazze al giorno.

Colluttorio: Come decotto è adatto a curare le infiammazione della bocca e della gola, applicato come pennellature o utilizzato a modo di gargarismi. Far bollire 100 gr di foglie fresche o 50 gr di foglie secche in mezzo litro di acqua per 10 minuti. Filtrare il tutto e far raffreddare.

L’olio essenziale è usato come analgesico e come calmante.

BETULLA Betula pendula

Albero dalla corteccia bianca e fragile, può raggiungere l’altezza di 30 metri. I Celti nutrivano un amore particolare per la dolce betulla, si pensi che il conteggio dei mesi sacri partiva dalla betulla ( 24.12-20.01), simbolo di amore e di nuova riappacificazione, secondo la tradizione nordica sarebbe stato il primo albero ad apparire dopo l’ultima glaciazione. Le antiche fattucchiere usavano ungere candele d’amore con olio di betulla. Secondo la tradizione regalare un ramoscello di betulla alla persona amata era da intendersi come segno di incoraggiamento e speranza. Conosciuta anche come albero della saggezza… in quanto gli antichi educatori ricavavano dai suoi rami utili verghe… a scopo didattico! I romani utilizzavano i rami per fare i cerchi dei tini e botti perché sopportavano a lungo l’umidità. Consacrata alla luna per la sua pellicola delicata che ricorda lo splendore argenteo dell’astro. Un tempo con la sua cenere si ricavava un carbone nero da cui si produceva inchiostro. La linfa era usata per produrre vino e aceto.

Ha proprietà di tipo diuretico, antisettico e antiinfiammatorio.

Per la sua azione drenante viene anche impiegata nel trattamento della cellulite e per ridurre gli edemi di natura sia cardiaca che renale (infuso g in 100 ml di acqua, due o tre tazze al giorno, preferibilmente lontano dai pasti). I cataplasmi utili per ridurre la cellulite.

Utile per il lavaggio delle vie urinarie, nelle affezioni di natura batterica, flogistica e spastica (tisana di betulla).

Per uso esterno gli estratti di betulla e gli infusi sono utili per le pelli affette da acne, foruncolosi, eccessiva secrezione sebacea. L’acqua distillata della corteccia e delle foglie di betulla è un buon tonico cutaneo.

La tintura a basso grado alcolico (20°) delle foglie è usata come capillare per l’igiene e l’irrobustimento dei capelli, anche in shampoo e lozioni per cuoio capelluto e capelli grassi.

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BORRAGINE Borrago officinalis

Pianta erbacea annuale che può raggiungere il mezzo metro di altezza con fiori a stella blu-violacei e foglie ovali ricoperte da ispida peluria. Originaria dell’Oriente cresce spontaneamente in zone calde e temperate. Secondo la medicina popolare è miracolosa per l’umore, allontana la tristezza e da gioia di vivere.

Le foglie vengono utilizzate in cucina per le insalate, minestre e ripieni, e insieme ai fiori per la preparazione di decotti e infusi dalle grandi proprietà antiinfiammatorie, emollienti e diuretiche (1,5 g in 100 ml di acqua per l’infuso da bere tre o quattro tazzine al giorno come diuretico e depurativo).

L’infuso di 5 g in 100 ml di acqua è usato anche per fare lavaggi, sciacqui boccali, compresse da applicare sulle parti interessate come emolliente lenitivo, antipruriginoso delle mucose della bocca e della pelle.

CALENDULA

Pianta pelosa di altezza tra i 20 e i 50 cm. Fiori a linguetta di color giallo arancione. I fiori sono ricchi di carotenoidi e xantofilla e servono a preparare pomate per ferite, piaghe, geloni, bruciature.

Probabilmente dal diminutivo del latino calendae cioè primo giorno del mese, usato anche per indicare il mese stesso, probabilmente ci si riferisce ai fiori che si aprono al sorgere del sole e si chiudono al calare, segnandone i movimenti come un calendario. La prolungata fioritura di questa pianta gli ha fruttato il nome di “fior di ogni mese”. Una leggenda inglese raffigura i fiori di calendula come delle ragazze gelose che, non essendo state amate da alcun uomo, impazzirono, morirono e furono trasformate in questi fiori.

I fiori si raccolgono da giugno ad agosto e si fanno essiccare all’ombra. Alla droga sono riconosciute proprietà digestive, espettoranti, ipotensive, antinfiammatorie.

L’essenza è usata come cicatrizzante, tonico. L’olio essenziale è usato per curare ustioni, eczemi, punture d’insetti.

CAMOMILLA

Pianta erbacea annuale molto diffusa in Europa e in Asia. Gli egizi già la conoscevano e la dedicavano al sole. Fiorisce da maggio a settembre.

Il nome della pianta che risale a una parola greca significa “piccola mela” o “mela della terra” ed è dovuto all’ affinità del suo odore con alcune varietà di questi frutti. Un tempo si riteneva che avesse effetto positivo anche sulle piante deboli e sofferenti che le crescevano vicino e spesso si piantava vicino ad alberi malati.

Nota per effetto calmante e lenitivo, buona per la digestione. Per sfruttare al meglio i suoi effetti, la bevanda dovrebbe essere lasciata in infusione, in un recipiente coperto, per almeno dieci minuti. Presa prima dei pasti, non zuccherata, è un aperitivo naturale.

Utilizzata anche per uso esterno come decotto per sgonfiare palpebre, occhi.

L’olio di camomilla applicato sulla pelle riduce le infiammazioni e i dolori dell’artrite, si ottiene facendo macerare 20 g di fiori contusi in 100 g di olio di semi per due ore a bagnomaria e passando poi per tela.

L’estratto viene anche usato per cicatrizzare le ferite.

Contiene potassio e vitamina C. Ottima in sciacqui contro mali di denti, in gargarismi contro il mal di gola.

Per imbiondire i capelli. Infuso: 20 g in 100 ml di acqua, applicare sui capelli dopo la shampoo per 5-10 minuti esponendosi, se possibile, al sole.

CANNELLA Cinammomun zeylanicum

Nome della corteccia di due specie di piane del genere Cinnamonum. L’albero della cannella è alto circa 10 metri, originario dell’India del Sud. Originaria dell’isola di Ceylon, da tempo intensamente coltivata sia nel luogo di origine che in altri paesi tropicali. La droga è costituita dalla corteccia privata del sughero.

La sua radice controlla il livello di zuccheri nel sangue, aiuta dunque a controllare l’appetito e desiderio di spuntini.

Accelera la respirazione e il battito cardiaco. I nostri avi sapevano bene che ha proprietà di far contrarre l’utero, utili quindi per frenare emorragie e regolare il flusso mestruale.

Proprietà antisettiche e vermifughe. Usata come rimedio naturale per il raffreddore, la flatulenza, la nausea e il vomito. Ha proprietà carminative (aiuta ad eliminare i gas dallo stomaco e dall’intestino) e regolarizza le funzioni intestinali, specie in caso di diarrea.

ATTENZIONE: Usata in eccesso è tossica.

L’infuso è adoperato come colluttorio.

La corteccia si ottiene da piante coltivate: si tagliano i rami di due anni, si privano delle foglie e dei rametti laterali, si stacca la corteccia in pezzi lunghi 20-30 cm e si lascia asciugare per un giorno; si raschia poi all’esterno per togliere lo strato sugheroso e si inseriscono i pezzi di corteccia uno nell’altro e si essiccano all’ombra.

CAPPERO

Stimola l’appetito, aiuta la digestione, favorisce la diuresi e ha una blanda azione antiossidante e antiinfiammatoria dei tessuti cutanei superficiali.

CARCIOFO

Pianta delle composite originaria del bacino del Mediterraneo. Le foglie si raccolgono in aprile-maggio prima della fioritura, recidendole alla base. Il rizoma con le relative radici carnose, si raccoglie in luglio-agosto. Le foglie si essiccano all’ombra in strato sottile, le radici e i rizomi si essiccano al sole. Nell’impiego erboristico si usa la foglia vera e propria che in cucina viene scartata.

Tonico per il fegato, riduce il colesterolo. Stimola produzione e secrezione della bile dovuto a una sostanza presente nelle foglie, la cinarina, grazie a ciò facilita la digestione dei grassi. Ha pochissime calorie. Ricco di polifenoli ad azione antiossidante.

Diuretico, ha un’azione drenante.

Come diuretico, depurativo, epatoprotettore. Decotto: 2 g in 100 ml di acqua, una o due tazze al giorno.

CARDAMOMO

Favorisce la digestione, aiuta a ridurre la flatulenza, facilita la produzione di saliva, lassativo.

Pare che fosse usato come antiputrefattivo durante l’imbalsamazione.

In Cina il Cardamomo è impiegato come carminativo – stimolante e contro le affezioni urinarie.

CERFOGLIO

E’ simile al prezzemolo ma ha un sapore più morbido, è un emolliente usato per curare contusioni e punture di insetti, ha inoltre capacità digestive e diuretiche.

CHIODI DI GAROFANO

Antiossidanti. Vermifughi, proprietà analgesiche e antisettiche. Originari delle isole dell’arcipelago indonesiano, coltivati sia in quelle zone che nelle isole dell’oceano Indiano, nelle Antille e in Brasile.

I chiodi si raccolgono a mano uno o due giorni prima della fioritura quando sono rosati, si separano dal peduncolo e si seccano al sole. I chiodi sono i boccioli non ancora aperti formati da una parte sottile cilindrica e da una parte arrotondata, di colore bruno non molto scuro, il colore molto scuro è indice di qualità inferiore.

L’olio essenziale – ad alto potere antimicrobico – era utilizzato dagli Egiziani per imbalsamare i cadaveri.

Nel passato era in voga l’uso come aromatizzante per la cioccolata calda, le marmellate, la frutta secca e nei filtri d’amore.

In India gli amanti lo masticano per profumare l’alito.

I boccioli dei fiori vengono raccolti ed essiccati e costituiscono la spezia chiamata chiodi di garofano (che quindi non ha nulla a che vedere, nonostante il nome, con la pianta garofano; il nome deriva a questa spezia dalla forma simile ad un garofano che i boccioli assumono una volta essiccati).

Un singolo chiodo di garofano è quindi formato dal lungo calice gamosepalo, formato da 4 sepali e da 4 petali ancora chiusi che formano la parte tonda centrale. Le principali aree di coltivazione sono: Zanzibar, Indonesia e Madagascar.

Si usano sia nel dolce sia nel salato. Tra i piatti più noti alcuni dolci di frutta, specie di mele, pandolci e panpepati, biscotti, creme e farciture, liquori e vino aromatici; nel Nord Italia è notissimo il vin brulé. Nel salato accompagnato marinate di selvaggina, arrosti, brodi (specie di pollo o gallina) e talvolta formaggi stagionati. Si sposano bene con alcune verdure dolci, come cipolle, cipolline, carote che spesso vengono riposte in conserva con l’accompagnamento di un paio di chiodi di garofano. Sono frequentemente usati per aromatizzare il tè o alcuni infusi.

Fuori della cucina trovano ampio spazio come già accennato nella cosmesi, e nell’oggettistica, come pot-pourri e deodorante per ambienti naturale.

I chiodi di garofano inseriti in un’arancia sono usati come alternativa naturale alla canfora e altre sostanze chimiche contro le tarme, per i vestiti del guardaroba.

Hanno uno spiccato potere anestetico locale tanto che erano usati per lenire i dolori ai denti e tutt’oggi l’essenza viene usata in medicina nei disinfettanti orali. Alleviano i mal di testa e stimolano la circolazione. Servono ai malati di cuore.

Consigliato:
Chiodi di Garofano – 30 gr

CICORIA Cichorium intybus

Pianta erbacea delle Composite, cresce spontanea, comune nei luoghi erbosi, i capolini azzurri sono formati da fiori tutti a linguetta. Ci sono diversi tipi di cicoria: la catalogna consumata bollita e insaporita con olio, sale e limone; la Trevigiana o radicchio trevisano cucinata alla griglia; l’indivia, la rossa di Verona, il Ceriolo rosso e verde sono consumate crude in insalata. Le radici si raccolgono in settembre-ottobre da piante di un anno oppure nella primavera successiva prima che la pianta entri in attiva vegetazione. Le foglie si raccolgono al secondo anno di vegetazione, in maggio-giugno, prima della fioritura. Sostiene le funzioni epatiche.

Le foglie consumate in insalata giovano agli ipertesi. Tonico, lassativo, riduce glicemia, diuretico, stimolante dell’intestino, fegato e reni. Ha spiccata e chiara attività antitiroidea. Ricca di minerali e vitamine.

Nell’Europa centrale le radici torrefatte vengono usate come surrogato del caffè. In effetti la tostatura della radice sviluppa un aroma costituito da 33 composti identificati – tra cui l’acetofenone che è caratteristico anche dell’aroma del caffè, privo però di caffeina e ricco di sali minerali.

Per depurare l’organismo. Decotto: 2 g di foglie in 100 ml di acqua, una tazza o una tazzina prima dei pasti. Anche le radici fresche sono depurative.

Lo sciroppo o il succo delle foglie è utile come lassativo per neonati e bambini.

CIPOLLA Allium cepa

Originaria dell’Asia. Le varietà più comuni sono la Ramata di Milano (cipolla bionda), la Rossa di Tropea e la Bianca di Maggio. È coltivata in numerose varietà. Contiene vitamina C, cromo. molti polifenoli, antiossidanti, ha proprietà benefiche sull’apparato cardiocircolatorio ed è indicata ai diabetici, a crudo ha proprietà diuretiche.

Era considerata una pianta afrodisiaca dagli Arabi – mentre la scuola Salernitana sosteneva la sua utilità contro l’alopecia. In Mesopotamia era sacra, aveva fama di poteri profetici. Il principio lacrimatorio della cipolla tagliata o grattata è il tiopropanale S-ossido prodotto dal suo precursore – trans-S-1 cisteina solfuro.

Presso le popolazioni antiche era consigliato evitare le cipolle per avere un maggiore autocontrollo; gli atleti greci la mangiavano prima delle gare perché pensavano che alleggerisse il sangue; al contrario, per mire più carnali e come energetico per gli amanti, preparate la seguente ricetta: Imbiondite nel burro 2 cipolle grandi, aggiungete mezzo litro di latte e portate a bollore. Togliete dal fuoco e aggiungete un uovo. Frullate il tutto e servite condito con sale e pepe. Buon divertimento!

Le cipolle primaverili ed estive sono quelle bianche, quelle autunno-invernali sono rosse o gialle.

Come diuretico. Decotto 3 g in 100 ml di acqua, a tazze o tazzine possibilmente lontano dai pasti. Oppure cruda come diuretico o disinfettante intestinale da 50 a 500 g al giorno.

Per le punture di insetti applicare qualche goccia di succo sulla parte.

CUMINO

Previene e attenua la formazione di gas intestinali. Aiuta a combattere gastralgie anche di origine nervosa. Si dice aumenti la secrezione di latte nelle neo mamme. Stimola l’appetito e digestione, aiuta ad eliminare i gas dall’intestino, stimola la circolazione periferica e protegge la pelle.

Il Kummel è l’acquavite ottenuta dalla macerazione dei semi di Cumino – Anice – Coriandolo ed altri con aggiunta di zucchero fino al 12%; ha gradazione alcolica di 26°.

Come digestivo si usa il decotto 2 g in 100 ml di acqua, una tazzina prima o dopo i pasti.

Per purificare l’alito e la bocca. Decotto di 5g in 100 ml di acqua fare sciacqui e gargarismi.

Un buon bagno stimolante e purificante si ottiene mettendo nell’acqua calda del bagno un pugno di frutti di cumino.

CURCUMA

Abbiamo qualcosa da invidiare agli Indiani in tema di salute. In una popolazione così povera ai limiti dell’insufficienza, il tasso di alcuni tumori è enormemente più basso che in Occidente. Merito delle spezie, e della curcuma in particolare. Grazie ai suoi curcuminoidi è in grado di prevenire i tumori a stomaco, intestino, colon, pelle e fegato. Basta un cucchiaino da the al giorno per insaporire le pietanze e trarne beneficio.

E’ detto anche zafferano delle Indie, ha prestato la sua fragranza e il suo aroma a molte salse a base di curry.

Sempre in India un impacco di curcuma è usato per curare le congiuntiviti. I medici tradizionali cinesi e quelli ayurvedici la usano con altre piante per preparare cure per i problemi di fegato, fermentazioni intestinali e mal di denti.

 

DRAGONCELLO

E’ ricco di sali minerali e vitamina A e C, stimola l’appetito, è antisettico e digestivo, in infuso sembra in grado di alleviare stati di insonnia e costipazioni.